GENITORE INDISCIPLINATO IN CAMPO: il comportamento disastroso di molti genitori nello sport giovanile
- Prof. De Ieso

- 30 mag
- Tempo di lettura: 4 min
Cause, conseguenze e riflessioni

Introduzione
#genitore indisciplinato. Il mondo dello sport giovanile dovrebbe rappresentare un esempio di crescita, rispetto e condivisione di valori positivi. Tuttavia, in alcune circostanze, si osservano comportamenti assolutamente disastrosi da parte di certi genitori, ossessionati dall'idea che il proprio figlio debba diventare un grande campione come Maradona o Pelé. Questo atteggiamento, spesso esacerbato da pressioni sociali e personali, può portare a episodi di violenza, insulti agli arbitri e allenatori, e persino suggerimenti tattici discutibili, come incitare a scalciare gli avversari.
Un triste quadro del comportamento
Pressioni eccessive: Questi genitori vedono nel figlio non solo un giovane atleta, ma anche uno strumento per realizzare sogni personali insoddisfatti, trasformando il gioco in una lotta per il successo.
Violenza verbale e fisica: Non è raro assistere a scene in cui arbitri e allenatori vengono picchiati o insultati per decisioni che, secondo i genitori, "penalizzano" il futuro campione.
Comportamenti antisportivi: Alcuni genitori arrivano a suggerire ai figli di usare mezzi sleali, come colpire gli avversari, per ottenere risultati.
Suggerimenti tattici inappropriati: Interferiscono durante le partite, urlando istruzioni dal bordo campo, mettendo pressione sul giovane atleta.
Le origini di questo pessimo esempio
Le radici di questo comportamento possono derivare da diverse cause:
Rivalità sociale: La competizione tra famiglie e il bisogno di dimostrare il successo del proprio figlio agli altri.
Sogni infranti: Alcuni genitori proiettano sui figli ambizioni personali mai realizzate, alimentando aspettative irrealistiche.
Influenza mediatica: La glorificazione di figure sportive come Maradona e Pelé può creare l'illusione che chiunque possa raggiungere tali livelli con il giusto "impegno".
Mancanza di educazione sportiva: questi genitori non comprendono il valore dello sport come formazione personale e sociale.
Conseguenze sui giovani atleti
Questo comportamento dispone effetti devastanti sui giovani:
Stress e ansia: I ragazzi si sentono sopraffatti dalle aspettative, perdendo il piacere di giocare e partecipare.
Abbandono dello sport: Molti giovani abbandonano l'attività sportiva a causa della pressione eccessiva.
Modelli comportamentali negativi: I ragazzi possono interiorizzare l'aggressività, l'antagonismo e l'idea che vincere sia più importante del rispetto e della correttezza.
Una riflessione necessaria
Spetta alla società, agli allenatori e alle istituzioni sportive educare i genitori sull'importanza di un comportamento corretto. Lo sport dev'essere un terreno di crescita, non un'arena di lotta. È fondamentale che si promuova una cultura sportiva basata sul rispetto, sul gioco di squadra e sull'etica. Solo così possiamo garantire un futuro migliore per i giovani atleti, lontano da pressioni e cattivi esempi.
Conclusione
Il comportamento disastroso di certi genitori nello sport giovanile rappresenta una sfida che richiede interventi mirati e educativi. Non si tratta solo di tutelare il benessere dei giovani atleti, ma anche di preservare i valori fondamentali dello sport: rispetto, fair play e divertimento. Solo con un impegno collettivo si potrà cambiare questa narrativa e creare un ambiente sportivo sano e inclusivo per tutti.
mondo dello sport giovanile dovrebbe rappresentare un esempio di crescita, rispetto e condivisione di valori positivi. Tuttavia, in alcune circostanze, si osservano comportamenti assolutamente disastrosi da parte di certi genitori, ossessionati dall'idea che il proprio figlio debba diventare un grande campione come Maradona o Pelé. Questo atteggiamento, spesso esacerbato da pressioni sociali e personali, può portare a episodi di violenza, insulti agli arbitri e allenatori, e persino suggerimenti tattici discutibili, come incitare a scalciare gli avversari.
Un triste quadro del comportamento
Pressioni eccessive: Questi genitori vedono nel figlio non solo un giovane atleta, ma anche uno strumento per realizzare sogni personali insoddisfatti, trasformando il gioco in una lotta per il successo.
Violenza verbale e fisica: Non è raro assistere a scene in cui arbitri e allenatori vengono picchiati o insultati per decisioni che, secondo i genitori, "penalizzano" il futuro campione.
Comportamenti antisportivi: Alcuni genitori arrivano a suggerire ai figli di usare mezzi sleali, come colpire gli avversari, per ottenere risultati.
Suggerimenti tattici inappropriati: Interferiscono durante le partite, urlando istruzioni dal bordo campo, mettendo pressione sul giovane atleta.
Le origini di questo pessimo esempio
Le radici di questo comportamento possono derivare da diverse cause:
Rivalità sociale: La competizione tra famiglie e il bisogno di dimostrare il successo del proprio figlio agli altri.
Sogni infranti: Alcuni genitori proiettano sui figli ambizioni personali mai realizzate, alimentando aspettative irrealistiche.
Influenza mediatica: La glorificazione di figure sportive come Maradona e Pelé può creare l'illusione che chiunque possa raggiungere tali livelli con il giusto "impegno".
Mancanza di educazione sportiva: questi genitori non comprendono il valore dello sport come formazione personale e sociale.
Conseguenze sui giovani atleti
Questo comportamento dispone effetti devastanti sui giovani:
Stress e ansia: I ragazzi si sentono sopraffatti dalle aspettative, perdendo il piacere di giocare e partecipare.
Abbandono dello sport: Molti giovani abbandonano l'attività sportiva a causa della pressione eccessiva.
Modelli comportamentali negativi: I ragazzi possono interiorizzare l'aggressività, l'antagonismo e l'idea che vincere sia più importante del rispetto e della correttezza.
Una riflessione necessaria
Spetta alla società, agli allenatori e alle istituzioni sportive educare i genitori sull'importanza di un comportamento corretto. Lo sport dev'essere un terreno di crescita, non un'arena di lotta. È fondamentale che si promuova una cultura sportiva basata sul rispetto, sul gioco di squadra e sull'etica. Solo così possiamo garantire un futuro migliore per i giovani atleti, lontano da pressioni e cattivi esempi.
Conclusione
Il comportamento disastroso di certi genitori nello sport giovanile rappresenta una sfida che richiede interventi mirati e educativi. Non si tratta solo di tutelare il benessere dei giovani atleti, ma anche di preservare i valori fondamentali dello sport: rispetto, fair play e divertimento. Solo con un impegno collettivo si potrà cambiare questa narrativa e creare un ambiente sportivo sano e inclusivo per tutti.


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